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SERVIZIO AVANZATO

MODELLI DI CALCOLO PER VALUTAZIONI DI IMPATTO AMBIENTALE RADIOLOGICO IMPLEMENTATI NEL CODICE DI CALCOLO RADCAL-III

ASPETTI INNOVATIVI E RELATIVI BENEFICI

RadCal-III è un codice finalizzato ad analisi di impatto ambientale per la dispersione in atmosfera di radionuclidi.
Si presenta con un’ interfaccia grafica che permette all’utente di creare l’input attravesro un percorso guidato che varia in base ai parametri che caratterizzano l’area di studio.

L’input è strutturato in modo da identificare, in fasi successive, i due sistemi coinvolti da un qualunque rilascio: ’Ambiente’ e ‘Sorgente’.
L’Ambiente è modellato in due fasi: la prima lo caratterizza dal punto di vista temporale e la seconda lo inquadra dal punto di vista spaziale.

La prima fase consiste nella determinazione del range temporale di riferimento della simulazione, questo consente di collocare l’evento all’interno di un periodo specifico, caratterizzato da una data e da un’ ora di inizio e da una data e da un’ora di fine. L’inserimento dei parametri atmosferici viene effettuato in relazione all’orario di riferimento, che tra l’altro consente di tener conto del passaggio dal giorno alla notte. Ogni variabile, dipendente da quelle richieste in input, viene quindi calcolata per ogni step temporale individuato.

La seconda fase è finalizzata alla creazione di un ambiente virtuale compartimentale, definito attraverso le distanze reali che caratterizzano l’area geografica di interesse. L’acquisizione di grandezze il più possibile vicine alla realtà, è facilitato attraverso l’accesso alle funzionalità di Google Heart, che consente la misura diretta delle grandezze che caratterizzano il sito e la conseguente georeferenziazione dei riferimenti spaziali.

All’interno di ciascun volume di riferimento così creato, ogni variabile viene derivata in base al tipo di ambiente che lo caratterizza.
La Sorgente è anch’essa modellata attraverso due fasi successive, la prima relativa alla geometria e la seconda legata alla natura del rilascio. I rilasci radioattivi in atmosfera coinvolgono sostanze che possono presentarsi sotto forma di particolato, aerosol o vapore, e che quindi, dal punto di vista del comportamento meccanico in aria, sono equivalenti agli inquinanti di tipo convenzionale. L’elemento distintivo che li caratterizza rispetto alle sostanze non radioattive, è il tempo di dimezzamento. Tale parametro, che come è noto è diverso per ogni radionuclide, è alla base della modellazione del termine sorgente all’interno delle equazioni di diffusione, dove la dipendenza temporale della concentrazione assume un doppio significato. Da un lato c’è la variazione della concentrazione dovuta al tempo impiegato dal plume per compiere un determinato percorso sottovento, che determina una diluizione dell’inquinante per deposizione secca, dall’altro c’è la variazione legata al decadimento radioattivo che detremina una diminuzione dei nuclei dei ‘padri’ e un aumento dei nuclei dei ‘figli’. L’input della prima fase consente di identificare la tipologia del rilascio che può essere in quota o a terra e allo stesso tempo può essere distinto in tre tipi diversi: puntuale, areale, volumetrico. In un secondo tempo la sorgente viene identificata in base al tipo e alla quantità dei radionuclidi coinvolti. In questa fase l’input richiesto induce nel codice un processo di identificazione di ogni radionuclide inserito, attraverso un database che gli permette di individuare, per ogni elemento: il tempo di dimezzamento, il peso e la catena di decadimento. L’output finale è costituito da una serie di file in formato excel nei quali sono tabulati i valori spazio- temporali di concentrazione di tutti i radionuclidi inseriti in input.
L’output è formattato in modo da poter essere implementato in piattaforme GIS, per la visualizzazione grafica georeferenziata del fenomeno e per una sua più particolareggiata analisi.

Ultima modifica: 5 Aprile 2019

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