Afferisce alle seguenti tematiche di ricerca:

TECNOLOGIA

ACCELERAZIONE DI PARTICELLE CARICHE PER TERAPIA CON ADRONI

Acceleratori lineari di protoni per la cura di tumori profondi, massimizzando la dose di radiazione rilasciata nel bersaglio e riducendo di molto quella assorbita dai tessuti sani circostanti

BENEFICI DELLA PROTONTERAPIA

Il fascio di particelle che attraverso il tessuto procura un danno minimo all’ingresso, quando viaggia ad elevata velocità, poi penetrando i tessuti del paziente viene progressivamente rallentato e perde energia, fino al punto in cui le particelle cessano completamente di muoversi. In questo punto, detto picco di Bragg, tutta l’energia residua delle particelle viene rilasciata ed il danno provocato ai tessuti bersaglio è massimo.

Lontano dal picco di Bragg, ovvero nei tessuti sani, il danno provocato dai protoni è meno critico e le cellule sane potranno ripararlo con facilità. Il picco di Bragg si presenta ad una specifica profondità che dipende, tra i vari fattori coinvolti, dall’energia iniziale del fascio di protoni. Variando l’energia è possibile quindi raggiungere la profondità desiderata: un fascio più veloce (dunque più energetico) penetrerà più in profondità di un fascio lento.

ASPETTI INNOVATIVI E RELATIVI BENEFICI

Progettazione / Calcolo / Realizzazione di strutture acceleranti con schema alternativo al convenzionale.

Acceleratore di protoni compatto completamente lineare ad alta frequenza in grado di ridurre (rispetto ai sistemi basati su acceleratori circolari) i costi di impianto, di operazione e manutenzione riducendo le dimensioni e la complessità delle strutture operative e di radioprotezione e la durata del trattamento (ipo-frazionamento).

Ultima modifica: 16 Aprile 2019

IN COLLABORAZIONE CON

CNA
CONFAPI
CONFARTIGIANATO
CONFINDUSTRIA
UNIONCAMERE
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